Santa Maria La Fossa (CE) - Il coinvolgimento delle scuole è sempre stato uno delle missioni istituzionali più importanti, da 25 anni sui temi della legalità e del recupero e valorizzazione dei beni confiscati alla camorra, da circa 10 anni, con la creazione del Centro di educazione e documentazione ambientale Pio La Torre di S. Maria La Fossa anche sui temi ambientali.
La sintesi dei due principi si è concretizzata nell’incontro con l’I.S.I.S.S. Ettore Majorana di Santa Maria a Vico: incontro frutto della partnership tra Agrorinasce e il G.S.E. S.p.A. (Gestore dei Servizi Energetici), azienda pubblica italiana che si occupa di gestire il sistema di incentivazione per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
La collaborazione è nata allo scopo di promuovere la cultura della sostenibilità e della legalità tra i giovani della Provincia di Caserta attraverso il format di educazione energetica “GSE incontra le scuole”.
Tale partnership ha una valenza simbolica anche per il luogo dell’incontro, ovvero il “Centro di Educazione e Documentazione Ambientale Pio La Torre” presso Santa Maria La Fossa, bene confiscato alla camorra e attuale sede operativa di Agrorinasce. Il Centro è stato progettato e realizzato dal consorzio Agrorinasce, su un’area agricola di circa 13 ettari confiscata a Francesco «Sandokan» Schiavone, sita in località Ferrandelle.
“Il progetto Agrorinasce prende avvio nel 1998 per iniziativa del Ministero dell’Interno con il primo intervento di recupero ad uso sociale ed istituzionale di un bene confiscato alla camorra a Casal di Principe e che negli anni, con il crescente numero di beni confiscati, è diventata l’attività principale per tutti i beni confiscati” - così l’Amministratore delegato Agrorinasce Giovanni Allucci che ha illustrato il lavoro di recupero che Agrorinasce svolge sui beni confiscati- “Sin dall’inizio l’obiettivo di Agrorinasce era ridurre la dispersione scolastica, promuovere lo sviluppo occupazionale giovanile, anche attraverso il riuso dei beni confiscati. Attualmente amministriamo 150 beni confiscati in 5 Comuni, tra cui il bene confiscato alla camorra più grande d’Italia, ovvero La Balzana, che ha portato alla creazione e al mantenimento di centinaia di posti di lavoro”.
Mariangela Giunti e Francesco Proietti Mercuri, in rappresentanza del GSE, hanno interloquito con gli studenti spiegando loro le attività del GSE e il risvolto pratico quotidiano e occupazionale (soprattutto per i giovani) del tema della transizione energetica e delle fonti rinnovabili: “Il motore del Paese è l’energia. Le energie fossili producono danni, da qui l’importanza delle fonti rinnovabili”. Dal rispetto per l’ambiente, al green jobs come crescita occupazionale: il futuro è nelle energie rinnovabili.
Gli studenti hanno avuto l’opportunità di sperimentare la realtà virtuale indossando i visori e capire come sfruttare le tecnologie energetiche avanzate per capire le potenzialità delle fonti rinnovabili e per contribuire alla riqualificazione di una città che ha bisogno del loro intervento per diventare più sostenibile.
Un’attività in sostanza utile per i giovani studenti del nuovo millennio e che verrà ripetuta con altri istituti superiori del territorio.