Santa Maria La Fossa (CE) - Un’altra importante inaugurazione al Centro di Educazione e Documentazione Ambientale “Pio La Torre”, ovvero una serra per la produzione del fungo Cardoncello in un bene confiscato alla camorra, nello spazio dell’attuale sede operativa di Agrorinasce.
Realizzata grazie al progetto SIFOOD Social Innovation Food e promossa dalla Cooperativa Terra Felix con la collaborazione di Agrorinasce. La serra inaugurata rappresenta un’esperienza di bio-economia circolare nella quale vengono coltivati funghi Cardoncello su ballette costituite da biomassa di scarto del Cardo, pianta particolarmente rigenerativa coltivata nel terreno adiacente al Ceda “Pio La Torre”.
Il Cardoncello, sebbene poco conosciuto, è un Fungo dalle proprietà benefiche, le sostanze biologicamente attive da esso estratte sono inoltre usate per finalità terapeutiche e di prevenzione.
Terra Felix, Cooperativa nata nel 2012, vanta già un’esperienza di produzione e lavorazione di funghi e non solo. In omaggio ai partecipanti è stato offerto un assaggio di tale produzione: funghi sott’olio prodotti da Terra Felix e trasformati da Orto chef e la pasta artigianale di grano antico “Saragolla” macinato a pietra coltivato sui terreni de “La Balzana”, il più grande bene confiscato alla camorra in Italia, gestito da Agrorinasce e destinato a divenire Parco Agroalimentare dei Prodotti Tipici della Campania.
Dopo aver visitato la serra, i partecipanti si sono trasferiti presso la sala consiliare del C.E.D.A. “Pio La Torre”, in cui sono seguiti i saluti istituzionali del Sindaco di Santa Maria La Fossa Nicolino Federico: “La realizzazione di questo progetto non è stata semplice, ma grazie alla sinergia e alla forza di volontà alla fine è stato portato a termine e sarà uno spazio dedicato alla ricerca e alla creazione di nuova occupazione per i giovani”.
Grande entusiasmo da parte di Francesco Pascale, Direttore esecutivo Terra Felix, il quale ha annunciato anche l’installazione di microtelecamere all’interno della serra per monitorare il fungo e ricavarne le sue massime potenzialità.
Dell’importanza di fare rete ha parlato Giuseppe Miselli Direttore Coldiretti Caserta, in questo caso una stretta sinergia tra Istituzioni, Legambiente, Coldiretti, Università, Enti pubblici su uno spazio confiscato alla camorra per un progetto con finalità sociali nel rispetto dell’ambiente. Solo mettendo insieme i vari attori sociali si possono prevenire i fenomeni delinquenziali. Un bene confiscato, valorizzato e restituito alla comunità significa ricchezza per il territorio e nuove opportunità per i giovani, come evidenziato dal Prefetto Vicario di Caserta Ciro Silvestro.
Anna Ceprano, presidente LegaCop Campania: “Partecipazione e democrazia sono parole chiave per guardare al futuro, insieme a innovazione e nuove prospettive come quella che la Cooperativa Terra Felix sta dando al territorio. Dobbiamo imparare a portare avanti contemporaneamente cura dell’ambiente, tradizione e innovazione, recupero delle risorse che diventano ricchezza e bellezza come si sta facendo sui beni confiscati, recuperati e restituiti alla comunità. Innovazione non può prescindere dalla transizione ambientale, occorre la fusione di queste due culture”. Proprio di innovazione come motore trainante e la necessità di investire su ricerca e tecnologie innovative è intervenuto Michele Falce Rappresentante Novamont.
“Occorrono percorsi di economia circolare- così Marateresa Imparato, Presidente Legambiente Campania -che grazie a esperienze come quella in questione diventano concrete, visibili, tangibili. Occorre tracciare percorsi di innovazione con coraggio e innovazione e investire sull’agroecologia”.