REGGIA DI CARDITELLO (Caserta) - E’ stata la marcia di Don Riboldi e Antonio Bassolino Ottaviano, sotto il castello di Cutolo, il tema conduttore della prima giornata della Scuola di Giornalismo investigativo dell’Ucsi di Casal di Principe nella Reggia di Carditello. Al centro della discussione il venir meno del movimento anticamorra. Un confronto avviato nella prima sessione della scuola con i magistrati Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio, che hanno provato a raccontare il presente e i fenomeni pulviscolari della criminalità organizzata che caratterizzano ora la camorra in Campania. «La camorra era l’aria, si respirava la camorra, quindi scendere in piazza contro il boss locale fu un atto di grande coraggio: merito un po' dell’incoscienza giovanile, un po' di un’organizzazione che già c’era, ovvero il Partito Comunista – ha spiegato Pietro Perone, caporedattore de Il Mattino. Il vescovo di Acerra, don Antonio Riboldi, assunse il ruolo di leader, ora si rischia di perderne la memoria.
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